Assemblea elettiva di Azione Cattolica. Nel mondo da “apostoli e missionari”

Sabato e domenica due giornate di "partecipazione" e "democrazia" per il rinnovo del Consiglio diocesano

L’Azione Cattolica della Diocesi di Alife-Caiazzo è pronta per l’Assemblea elettiva in programma domenica 16 febbraio in cui i delegati delle parrocchie sceglieranno il nuovo Consiglio diocesano.

“Saremo chiamati a scegliere – le parole del Presidente diocesano Cinzia Brandi – coloro che nel prossimo triennio rappresenteranno l’Associazione e contribuiranno a svolgere il ruolo e la funzione di apostolato e missionarietà che tante e tante volte ci sono state ricordati da Papa Francesco”.
Un momento di forte partecipazione democratica; non si tratta di un semplice voto, ma di un’azione conseguente un cammino: quello ordinario vissuto normalmente nelle associazioni parrocchiali tutto l’anno, e quello straordinario in preparazione all’Assemblea.

Di cosa si tratta esattamente?
Tutta l’Azione Cattolica Italiana, si è accompagnata negli ultimi mesi con una traccia di riflessione “Ho un popolo numeroso in questa città” (cfr. Atti degli Apostoli) utile a rinsaldare contenuti e a porsi domande sul presente e sul futuro associativo, sui passi compiuti e quelli nuovi da percorrere non senza lo sforzo di cambiare…
Una storia in divenire, quella dell’AC, che da oltre 160 anni si conferma nella Chiesa e nel Mondo come forziere di idee, progetti formativi, radici cristiane e civili: lo testimoniano i protagonisti, noti e nascosti (ieri l’Italia ha ricordato la morte di Vittorio Bachelet, protagonista della scena politica e del mondo cattolico) che hanno donato alla Chiesa e al Paese, gesti e testimonianze di quotidiana santità.
È la storia di un laicato ancorato al Vangelo e coraggioso di testimoniarlo.
È un fermento che anima le piccole e grandi comunità. Una storia in cui si inserisce l’esperienza dell’Azione Cattolica di Alife-Caiazzo.

“Ogni triennio – spiega ancora il Presidente – parte da un elemento che accomuna e fornisce il lancio per la riflessione ed il cammino dell’Associazione stessa e per questo nuovo triennio il centro nazionale ha focalizzato l’attenzione su un passaggio molto molto forte del capitolo 18 degli Atti degli Apostoli: Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perchè io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso. Papa Francesco nel suo Discorso all’Azione Cattolica in occasione della XVI Assemblea Nazionale ci ha invitati ad essere costantemente un popolo di discepoli-missionari che vivono e testimoniano la gioia di sapere che il Signore ci ama di un amore infinito e che insieme a Lui amano profondamente la storia in cui abitiamo“.

 Partecipazione e formazione 
A testimoniare il valore formativo su cui si fonda ogni scelta dell’Associazione, anche questa volta in risposta alle linee guida nazionali, l’AC diocesana anticiperà la giornata del voto con un momento di sola riflessione e confronto: infatti sabato 15 febbraio alle 15.30 in Cattedrale, ci saranno le AC di tutta la Diocesi per ascoltare l’intervento della delegata regionale Mafalda Maciariello e poi gli interventi dei vicepresidenti dei settori giovani e adulti e del responsabile dell’Azione Cattolica dei Ragazzi a cui seguirà il dibattito.

Domenica 16 febbraio, alle 15.30, nella sala multimediale del Seminario vescovile a Piedimonte Matese ci saranno i delegati al voto: interverrà in veste di rappresentante dell’Azione Cattolica Italiana, Emanuela De Vincentis, membro del Laboratorio per la formazioneMomento di sintesi e di riflessione sul cammino diocesano a cura del presidente Cinzia Brandi e poi le conclusioni affidate a mons. Orazio Francesco Piazza, Amministratore apostolico diocesano. In ultimo il voto, lo scrutinio e la proclamazione degli eletti.

“È con spirito di grande responsabilità che rispondiamo alla chiamata alla missionarietà e lo facciamo ogni giorno ed in ogni luogo”, ricorda ancora Cinzia Brandi, “nche nel momento in cui veniamo coinvolti ad esprimere il nostro voto. La partecipazione alla Assemblea Elettiva non è una formalità! Ma un atto di grande responsabilità, è una dimostrazione del nostro legame alla Associazione, dell’amore alla nostra famiglia diocesana”.

Fonte Clarus