“Maranathà, vieni Signore Gesù”, la Lettera del Vescovo Orazio Francesco per l’Avvento

Distribuita in due formati, per smartphone e pc, il testo è un'invito ad attendere la venuta di Cristo e a confidare nelle promesse di Dio

Un Avvento concentrato sulla Parola di Dio, sulla vicinanza a quella voce che conforta, consola, accompagna, suggerisce: è questo il contenuto della Lettera alle Comunità che Mons. Orazio Francesco Piazza invia alle Diocesi di Sessa Aurunca e di Alife-Caiazzo alla vigilia della I domenica che apre il tempo di attesa dei credenti…

La Parola è la voce che offre l’orientamento al cammino dell’uomo smarrito in questo tempo di pandemia e che necessita di “ritrovare orientamento e fiducia tra le difficoltà della vita”.

› Scarica la Lettera alle Comunità (lettura smartphone)
› Scarica la Lettera alle Comunità (versione pc)

Due piste, quelle che propone Mons. Piazza – riconoscere la Voce e diradare le nebbie interiori – sono l’esercizio che accompagna la vita dei fedeli fino al Natale, l’evento che ricorda la venuta di Dio tra gli uomini a compimento di una promessa, ma che apre alla certezza di una nuova venuta.
“Ecco, vengo subito”: il richiamo al verso dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo, diviene per Mons. Piazza occasione per suscitare attesa e speranza in un’umanità bisognosa della presenza di Cristo, ma anche per ricordare l’annuncio di un’altra promessa che si compie ogni giorno tra l’Umanità in attesa poi dell’ultima venuta.

“La Voce di Colui che viene incontro rassicura e chiama a ri-centrare l’attenzione totalmente su di Lui, scrive il Pastore: non per distogliere dalle fatiche che assillano, ma per indicarci il modo per poterle sostenere e superare. Ecco, vengo subito – dice Gesù, Signore della storia e nostra unica speranza – conferma il Suo Avvento proprio ora, tra queste oscure vicende che generano paura e confusione, fino a perdere la speranza”.

Un lungo messaggio, quello di Mons. Piazza, che dopo aver “letto” la storia attuale dell’uomo, del suo sentirsi “viandante immerso nella nebbia” in cerca di una presenza rassicurante (ancora una volta il Covid si riflette nelle parole del Vescovo), dopo aver ricordato la promessa di una venuta che non tarderà, indica la strada che rende l’Avvento un’esperienza viva in cui ciascuno potrà scorgere la luce della sua venuta, cogliere il rumore dei passi nei segni piccoli e grandi di grazia che il Signore non fa mancare.

E allora la proposta si concretizza con la meditazione di quattro virtù, – prudenza, giustizia, fortezza, sobrietà – come le quattro candele di luce che accompagnano tutto il percorso fino a Natale aprendo la vista a nuovi “chiarori nell’oscurità”, che il Vescovo consegnerà ai fedeli sottoforma di proposta spirituale alla viglialia di ogni domenica di Avvento per accompagnare la meditazione personale, quella delle famiglie e delle comunità parrocchiali.