Mons. Giacomo Cirulli “benvenuto a casa”

La Chiesa di Alife-Caiazzo ora unita in persona episcopi con quella di Teano-Calvi, ha dato il suo benvenuto al Pastore

Il ministero pastorale del vescovo Mons. Giacomo Cirulli si manifesta nella prima omelia pronunciata in Cattedrale ad Alife, domenica 14 marzo, in occasione del suo ingresso solenne in Diocesi.
La Parola di Dio al centro della vita del Pastore e al centro della quotidianità ecclesiale della sua nuova Chiesa.
“Carissimi fratelli e sorelle – le sue parole all’inizio dell’omelia – con forte trepidazione ma ricolmo di intensa gioia e gratitudine, sono qui insieme con voi a presiedere in questa benedetta e bella cattedrale dedicata Santa Maria Assunta la celebrazione eucaristica che da’ inizio al ministero episcopale che il Signore mi ha affidato per continuare a donarvi il bene più grande possibile: la vita stessa di Cristo vincitore per sempre della morte. E insieme con voi, all’inizio del nostro cammino voglio ringraziare, benedire e lodare il Padre misericordioso perché sempre perdona e sempre soccorre i suoi figli in qualsiasi necessità si trovino” (…) Ora la Chiesa, noi, per rispondere pienamente alla sua missione, deve sempre e assolutamente partire dall’annuncio e dalla comprensione della Parola del Signore: in principio, in qualsiasi principio, è sempre la Parola. Su di essa opera lo Spirito Santo per farci conformi all’immagine di Cristo che è l’unico salvatore. Per questo oggi, in questo momento così importante è più che mai necessario per noi meditare la Parola che abbiamo ascoltata per cercare di comprendere quello che Dio vuole e si aspetta dalla nostra Chiesa perché possa raggiungere il suo scopo”.

Scenario insolito per l’accoglienza di un Vescovo a causa delle misure antiCovid che impongono distanze sociali e pochi posti a sedere, ma clima di grande attesa e di gioia, recepito anche da chi ha seguito la diretta streaming sui canali social.

La Parola incarnata, Gesù Cristo innalzato sulla Croce, cui il Vescovo ha fatto ripetutamente riferimento nel richiamo alle letture di questa domenica,  “è quella che sola rende capaci di cogliere il progetto di Dio, o potremmo dire, di guardare con gli stessi occhi di Dio. Ma Qual è il progetto di Dio? Il Crocifisso innalzato, come il serpente del deserto a cui bisogna rivolgere lo sguardo per ottenere perdono e salvezza; Egli è la novità ultima di Dio, il per-sempre di Dio (…). Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito: questa è la novità con cui bisogna sempre confrontarsi. Ed è su questa novità che siamo chiamati anche oggi come Chiesa diocesana a confrontarci per continuare il nostro cammino in questo momento particolare, dentro una situazione di grande sofferenza e difficoltà per il persistere di questa pandemia. Come evitare di essere solo ansiosi in attesa di poter riprendere lo stesso cammino di prima? Le stesse abitudini cultuali e pastorali? Come evitare di poter riprendere solo l’aratro lì dove l’avevamo lasciato? Come non comprendere che già ora ma soprattutto nel dopo pandemia ci ritroveremo in un mondo diverso, un mondo in cui come sempre deve risuonare l’annuncio del vangelo? Come?”. La risposta del Pastore torna ad emergere dal confronto con la Parola di Dio: “Tenendo gli occhi fissi su Gesù crocifisso e fermamente convinti di quella morte infamante ma salvifica, dobbiamo continuamente interrogarci se il nostro modo di relazionarci risponde alla chiamata che il Padre misericordioso nel crocifisso continua a rivolgerci”.
Una relazione che deve rispondere a quell’immagine di Chiesa corpo mistico di Cristo, che ne rispecchia le scelte di dono e di amore: “Dobbiamo verificare – ha aggiunto mons. Cirulli – se il nostro modo di pensare, di scegliere, di agire, di progettare, di realizzare, faccia sempre i conti con il modo di pensare, di scegliere, di agire, di progettare, di realizzare del Signore Gesù”.

A condividere con il Vescovo questo intenso momento di Chiesa i vescovi Mons. Valentino Di Cerbo, pastore emerito di Alife-Caiazzo; Mons. Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei; Mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta; Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, diocesi di origine di Mons. Cirulli, il Clero di Alife-Caiazzo, una rappresentanza del Clero di Teano-Calvi; e alcuni amici sacerdoti della Diocesi di Cerignola.
Tra i banchi alcune autorità:  l’on. Carlo Sarro, deputato della Repubblica, originario e residente a Piedimonte Matese; il viceprefetto vicario di Caserta dott. Michele Lastella; a rappresentare la provincia di Caserta il consigliere dott. Vincenzo Golini; il presidente della Comunità Montana del Matese dott. Francesco Imperadore; il presidente della Comunità Montana di Monte Maggiore, dott. Pasquale Di Fruscio; il Presidente del Consorzio di Bonifica dott. Alfonso Santagata; il Direttore del Distretto Sanitario n.15 Antonio Orsi; il presidente del Gal Alto Casertano Manuela Lombardi e i sindaci dei 24 Comuni della Diocesi di Alife-Caiazzo. Poi le Religiose presenti in Diocesi e una piccola rappresentanza della comunità parrocchiale di Alife.

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